“Età per giocare: da 0 a 99 anni” diceva la Clementoni su uno dei suoi tanti giochi in scatola. Nessun claim potrebbe esprimere meglio il referente a cui si rivolge questo spettacolo, ovvero a grandi e piccini, ai bambini che ci sono e che ognuno di noi è stato.
“Ti conosco, marinaio!” parla di due fratelli, anzi fratellastri se vogliamo usare la funzione dispregiativa di cui la nostra lingua è impregnata. Ely e Michi hanno mamme diverse ma lo stesso papà: è il giorno delle nozze e i due bambini si stanno preparando a percorrere la navata fino all’altare.
Se Ely è emozionata, con il suo cestino di petali in mano da spargere lungo la navata, Michi non ne vuole sapere niente. Se ne sta fermo a gigioneggiare con un braccialetto che si rompe quando la sorella glielo strappa dalle mani per gioco.
È proprio in quel momento, nel recuperare tutte le perle, che i due bambini si ritroveranno come per magia dentro un mondo non mondo a loro sconosciuto, un regno che ha il profumo della mamma di Michi, a cui appartiene il braccialetto.
Tra bisticci e peripezie il loro rapporto andrà via via a rendersi sempre più forte, sempre più speciale, che forse l’amore non è in chi se n’è andato ma in chi rimane, in chi vuole esserci, restare.
A breve le prossime date.